JACKSON TELLER è il capo carismatico dei SONS OF ANARCHY una banda di motociclisti cazzuti ma coi valori, pronti a far fuori chiunque pur di proteggere il branco, temuti e amati perché capaci di assicurare la pace della piccola cittadina americana in cui scorrazzano più di quanto la polizia locale non riesca a fare. capello lungo, barba incolta il gilet di pelle con lo stemma del gruppo indossato come feticcio pure per andare al cesso mai una gioia nella sua vita, solo catastrofi rapimenti autobombe galere vendette che hanno indurito i suoi tratti angelici e condizionato il suo linguaggio fatto ormai di imprecazioni, di F*CK e soprattutto di SH*T intervallati da poche accidentali parole di senso compiuto. LORD BAELISH detto LITTLEFINGER è un mellifluo traffichino che è riuscito a farsi una posizione di tutto rispetto a KING'S LANDING in GAME OF THRONES. già mastro del conio e gestore di un bordello di alta classe grazie alle sue arti da ruffiano riesce ad accaparrarsi il castello di HARRENHAL fatiscente e mal frequentato ma pur sempre un castello e medita ora di prendere moglie e usare il suo ditino per mettere in cantiere un erede. difficile pensare che fra i due possa esserci un legame impossibile immaginare un'attrazione reciproca un rapporto fatto di sesso di desiderio di dominazione e di sottomissione soprattutto se a dominare non è lo sfumato master delle cinquanta sfumature di grigio ma addirittura LITTLEFINGER! e invece basta mettere l'orologio indietro di quattordici anni per ritrovarli nel letto nudi e sudati uno sopra l'altro uno dentro l'altro nella posizione della piovra! succede nel primo episodio di QUEER AS FOLK edizione originale girata su suolo britannico. ai tempi una storia interamente basata sulle vicende di un gruppo di amici gay finalmente non repressi ha contribuito a segnare un punto fermo nell'evoluzione dei costumi. se la si guarda oggi per la prima volta come è capitato a me è inevitabile fare i conti con tutto ciò che da allora è cambiato. certo, piano piano ci si abitua ma la sensazione di esser finiti in una telenovela bulgara non svanisce mai completamente. tutto ruota intorno a STUART ALAN JONES trombatore anaffettivo impenitente incapace di legarsi sentimentalmente a chiunque refrattario alle responsabilità di ogni tipo eppure inspiegabilmente realizzato sul lavoro un personaggio dunque lontano da ogni stereotipo! vive in un loft che ancora oggi risulta trendy guida un'anacronistica jeep e si aggira per i locali di tendenza con l'aria di chi sfoglia il menù del take-away cinese. dà uno sguardo veloce sceglie la preda del giorno la conquista in due minuti senza tema di rimbalzo e la consuma nel locale stesso o a domicilio. una scopata e via. il secondo appuntamento, sul menù, non è previsto! punto fermo nella sua vita è VINCE l'alter ego amico inseparabile fin dalla tenera età buono e sensibile lavoratore indefesso per niente interessato al sesso mordi e fuggi persino un po' insicuro. un altro piccolo gioiello di originalità! eppure gli sceneggiatori non rallentano! hanno tutta l'intenzione di sbalestrare il povero telespettatore medio, già in astinenza di punti fermi vogliono stupirlo lasciarlo senza parole ABBOCCAPERTA così dopo un estenuante brain storming decidono di giocare la carta dell'imprevedibilità e gonfiano il cuore dell'amico inseparabile con sentimenti tutt'altro che amichevoli! VINCE ama STUART, segretamente, fin da quando l'ha incontrato senza ammetterlo a se stesso e a nessun altro. chi ci avrebbe mai pensato? piuttosto che giocare d'azzardo e rischiare di far la fine dell'involtino primavera preferisce non scoprire le sue carte (!) e mettere in piedi invece un bel rapporto di facciata in attesa che l'irresistibile ammaliatore si scuota dal suo torpore ormonale e si renda conto che quello che ha sempre voluto è una vera LUNGA storia d'amore e che l'unica persona con cui vuole viverla gli è da sempre accanto. a turbare un equilibrio così perfetto spunta NATHAN implume e determinato adolescente con le idee chiare e l'incontrollabile urgenza di disfarsi della propria verginità. un richiamo irresistibile per STUART che fiuta l'illibatezza come un cane da trifola il tartufo. l'iniziazione arriva a poche ore dall'incontro una comunione dei sensi che fila liscia come il LUAN e che viaggia però su aspettative opposte. per STUART la voglia di divorare un involtino primavera più fresco del solito. per NATHAN la convinzione ingenua e romantica che il primo che ti deflora sarà anche l'unico vero amore della tua vita! completano il quadro l'amico bruttino che mira troppo in alto e colleziona due di picche e l'amico effeminato, perché una checca nel gruppo ci deve stare! confesso che ho dovuto faticare parecchio prima di trovare credibile AIDAN GILLEN nei panni di STUART. nei primi episodi proprio non si riesce a capire per quale motivo tutti pretendano di subire un fascino che il personaggio semplicemente non ha. né la fisicità né il carisma sorreggono un successo così smaccato che appare quindi insensato e paradossale. sensazione che aumenta non appena si scopre che sta per spegnere trenta candeline (e non quaranta!) il difetto di credibilità non è limitato al protagonista, è spalmato democraticamente su tutta la cricca, dove più, dove meno minando un esito che avrebbe potuto essere ben più coinvolgente e che invece rimane frenato. è un peccato perché dopo un difetto di creatività nell'impostazione generale della trama, delle sorprese arrivano e tirano dentro chi guarda. la prima se la giocano subito addirittura durante il primo amplesso di NATHAN! STUART diventa padre dopo aver donato il frutto dei suoi lombi all'amica lesbica e alla di lei compagna! d'altra parte, a chi altri chiedere un po' di sperma se non al più inaffidabile scostumato in circolazione? ma il fascino di STUART è trasversale e non ha barriere di genere, anche la sua amica lesbica si scoprirà segretamente innamorata di lui. se non altro il marmocchio, pur suo malgrado susciterà nel padre travagli interiori molto meno fisici rispetto a quelli provati fino ad allora instillando una luce di ravvedimento e di redenzione. la seconda si inquadra dopo un po'. le famiglie alle spalle di STUART e VINCE non sono infatti come ci si aspetterebbe. mentre il timorato e sensibile VINCE ha già fatto coming out durante l'adolescenza ed è supportato da una madre colorita e di apertissime vedute unico personaggio di spicco della serie, l'emancipato STUART che si presume orgogliosamente e apertamente gay fin dalla più tenera età si scopre invece non così emancipato, dopo tutto non avendo mai trovato il coraggio di aprirsi con i suoi genitori. certo, i genitori avrebbero dovuto perdere la vista da decenni per non rendersi conto che il figlio non è uno spaccapassere ma tant'è finzioni di scena i genitori ci vedono benissimo ma non si accorgono di niente! la terza sorpresa la si assapora solo alla fine della serie il personaggio di NATHAN sembra messo lì apposta per scardinare l'invincibile coppia. all'inizio si ha netta la convinzione che sia lui e il suo rapporto con STUART il vero centro della storia soprattutto dopo il teaser con cui si chiude il primo episodio si rimane piacevolmente spiazzati allora scoprendo che così non è. NATHAN crescerà per conto suo anche se il suo cuore lo porterà sempre da STUART. si integrerà nel gruppo, sarà sempre presente, si ritroverà più volte nel letto del grande amatore ma presto l'attesa di capire se i due si metteranno insieme prima o poi si sgonfia fino a svanire del tutto. VINCE dal canto suo fa le sue esperienze. incontra CAMERON un australiano vecchio nell'aspetto e nell'agire. si lascia sedurre da un corteggiamento di cui ha bisogno e che non ha mai provato ma non riesce a negare per molto tempo a se stesso che il corteggiamento ha un senso solo se arriva dalla persona giusta. e CAMERON fatalmente non lo è. il vero filo di tensione e di interesse che regge tutto allora è proprio il più scontato quello che all'inizio subdolamente si cerca di mascherare perché troppo prevedibile. il rapporto fra VINCE e STUART fatto di ripicche di capricci di litigi e allontanamenti sarà anche scontato ma è l'unico che vince e ancora più vincente è la perfida scelta di lasciarlo in sospeso. d'altra parte che bisogno c'è di classificazioni quando è evidente che l'uno sarà sempre pronto a mollare tutto per salvare l'altro? con la certezza che i due non si lasceranno mai si assiste all'ultima scena. STUART è pronto ad abbandonare il ghetto, la comunità di cui ha esplorato ogni anfratto (e potevo dire buco), la vita di provincia che ora sente troppo stretta. VINCE lo raggiunge deciso a saltare con lui e per la prima volta dimostra di sapere quanto vale, reclama il senso di dipendenza che corre a doppio filo fra di loro, apre gli occhi a STUART e lo spinge a pensare in grande a volare in alto a mollare tutto ma a farlo sul serio tanto che il progetto di trasferirsi a londra sembra ora troppo stretto per entrambi! così in pieno gusto americano l'onnipresente jeep si trasforma in astronave e catapulta i due negli stati uniti. immersi in scenari più ampi con un piglio più stylsh più queer ma sempre con la jeep davanti ad un motel sperduto fra TUCSON e PHOENIX anticipano i colori di TARANTINO. per ricacciare in gola un commento omofobo di un bifolco accaldato che distrattamente dà loro il benvenuto battenzandoli FAGGOTS, gli puntano una pistola in fronte minacciando il bagno di sangue. QUENTIN avrebbe di certo premuto il grilletto. STUART e VINCE invece si accontentano di scuse biascicate per poi sparire nel deserto mano nella mano spargendo il seme di ciò che diventerà QUEER AS FOLK US! |
martedì 11 febbraio 2014
serials - QUEER AS FOLK UK (1)
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