mercoledì 20 novembre 2013

serials - DRACULA

non sono bastati quattro episodi al DRACULA targato JONATHAN RHYS MEYERS per prendere il volo

in una ambientazione curatissima
la trama si snoda stancamente
senza tensione
senza sorprese
senza sangue!

la storia è quella di BRAM STOKER
eppure le atmosfere cupe e romantiche della più famosa traduzione cinematografica ad opera di FRANCIS FORD COPPOLA
sembrano un miraggio irraggiungibile.

a vent'anni di distanza
nulla più rimane di castelli rumeni
di vecchi incartapecoriti dalle mirabili impalcature tricotiche
di meretrici ninfomani assetate di sangue.
persino la riconquista di MINA, amata dal nosferatu
uccisa dai nemici di un tempo
e reincarnata in una ragazzotta londinese che lotta per l'emancipazione
smette di essere il motore di tutti gli eventi
e annega in un mare calmo di beghe economiche e scalate societarie
di cui pure si vede il senso ma non si sente il bisogno.

complice di un risultato tiepido
è un cast anonimo per attori e personaggi.
nessuno spicca
a nessuno ci si affeziona.
ad aggravare un quadro già sbiadito
quel pizzico di perbenismo, così difficile da estirpare dalla mente degli sceneggiatori,
ha già provveduto a far fuori la coppia di invertiti
e a randellare il grasso nero
in quanto grasso
e in quanto nero
esponendolo al rischio di una prematura scadenza del contratto.
JONATHAN,
va da sé,
vince facile per mancanza di rivali
ma sente sulle sue spalle tutta la responsabilità di dover portare a casa la pagnotta.
la tensione lo appanna
lo imbolsisce più dei soggiorni in rehab.
il trucco non gli giova.
il mascagnone,
il baffo con la mosca,
il cerone abbondante per spegnere l'incarnato
gli affibbiano almeno un decennio.
benché ceda facilmente alla tentazione di bucare il video di petto
appaiono distanti i fasti dei TUDORS
in cui
per bucare
gli bastava il viso!

vorrò tuttavia credere
che un inizio stentato e soporifero sia il preludio di un'esplosione tardiva di colpi di scena
così come succede,
per stessa ammissione dell'autore,
a chi si avventura per le parole del NOME DELLA ROSA,
a cui si schiude un romanzo difficile e bellissimo se si ha la forza di superare le prime cinquanta pagine!
oppure
per volare più basso
come capita a chi si imbarca nel GIOCO DEI TRONI
costretto a sciropparsi per metà delle prima stagione
un polpettone immobile di ricostruzioni storiche
(per giunta d'invenzione)
ma viene poi ripagato da intrecci costruiti bene e legati ancora meglio.
la prova del grado di coinvolgimento a cui si arriva alla terza stagione
è tutto nella reazione che prova anche il bambalone più apatico
di fronte al MATRIMONIO ROSSO:
(S P O I L E R)
auguro a DRACULA
di saper fare altrettanto!

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