un po' GRILLO il CRUCIANI che ieri sera ha portato LA ZANZARA su rete4 vittima di una regia poco attenta mandata in confusione dal casino programmato in scaletta ha dovuto chiamare spesso a sé la telecamera per documentare dettagli trash/cult che altrimenti sarebbero andati sprecati. ha fatto il punto sulle miserie della politica italiana con la classifica delle cinque notizie più significative della settimana regalando il podio ai fagiolini d'oro della pascale. la chiave sottilmente satirica e l'ossessione di fermare gli applausi suonano come un richiamo fin troppo vivido ai fasti pur irraggiungibili di TE LA DO IO L'AMERICA! in un binario così disegnato si muove il carrozzone di colorato di un kitch curato nei particolari, esagerato e rumoroso, cigolante sotto il peso di un numero spropositato di ospiti, così ansioso di allontanarsi dall'etichetta del talk-show in cui non vuole riconoscersi tanto da sbranarne il contenuto. il razzismo che avrebbe dovuto fare da filo conduttore della serata nulla ha potuto contro la metodica ricerca del cazzeggio di cui CRUCIANI e PARENZO sono sovrani incontrastati. della ZANZARA c'è tutto. il linguaggio sbragato, il pressapochismo, il rincoglionimento dell'ospite strumento prezioso che fa abbassare la difesa e tira fuori la notizia che con un po' di fortuna farà il titolo del giorno dopo. manca invece una spontaneità seppure di facciata che in video lascia il posto ad un ammiccamento alla telecamera, fastidioso ma non stonato in PARENZO e invece urticante e indigesto nel padrone di casa. la vera forza della trasmissione è lo sdoganamento della baracca, l'elogio dell'arte di buttarla in caciara. chi muove a RADIO BELVA la critica di un programma che si fa pollaio troppo urlato, troppo volgare sbaglia la premessa da cui parte. la caciara è il fine ultimo dichiarato in anticipo al contrario di tutti gli altri esperimenti di confronto televisivo divulgativi, persino educativi, sulla carta ma subdolamente orchestrati per l'esplosione in diretta. in RADIO BELVA l'esplosione è una dichiarazione di intenti che parte dalla lista degli ospiti: l'immensa MARIA GIOVANNA MAGLIE, il moderato BORGHEZIO, il democratico ROBERTO FIORE, con rappresentanza di FORZA NUOVA al seguito, un drappello di illuminati di ALBA DORATA, invitati e lasciati al palo fino a loro dipartita, la sfavillante CICCIOLINA, la sottoutilizzata ALBA PARIETTI, la vecchia sproloquiante di montecitorio, ANNARELLA, un redivivo EMILIO FEDE, confinato in esterna, e un PAOLO VILLAGGIO caricato a pallettoni vero punto di riferimento della serata paradossale e debordante come non era da tempo. ci si appresta a godere di una tale sapiente miscela di mine sotterrate neanche troppo bene fino a che, a metà puntata, l'inquadratura a tradimento di VITTORIO SGARBI pensieroso e distratto in attesa di essere innescato fa crollare la stima accordata al bombarolo! il dibattito cadenzato da una raffica di domande a cui non si lascia il tempo di rispondere è interrotto da servizi che non aggiungono molto. notevole l'inchiesta vis-a-vis che alla domanda: LEI È ETEROSESSUALE? non registra nessuna risposta affermativa, svelando una insospettabile riserva gay in terra salentina! trascurabili tutti gli altri. le luci si spengono dopo tre ore di caos voluto ma impegnativo da gestire sovraccarico di contributi smozzicati concessi a chi è stato messo lì per fare numero e che punta i piedi per reclamare il suo spazio. il sondaggista di cui non si sentiva alcun bisogno, il battitore d'asta con toupet in fibra di nylon, l'attore di strada, protagonista di SACRO GRA, che dichiara la propria bisessualità senza che nessuno volesse saperlo, finiscono solo per togliere spazio a chi andrebbe valorizzato e invece sprofonda in poltrona senza neanche un gin tonic! due ore meno gente zero sgarbi e l'ELOGIO ALLA CACIARA sarebbe perfetto! |
giovedì 10 ottobre 2013
televisione - RADIO BELVA - elogio alla caciara
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